Guido Vanzetti – Il futuro è ieri
18 gennaio / 28 febbraio
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L’Istituto Superiore di Fotografia di Roma e l’Associazione Culturale spazio_duale, presentano la prima mostra personale di Guido Vanzetti (1938-1994).
La retrospettiva, che avrà luogo all’interno dello storico Pastificio Cerere, si pone l’obiettivo di raccontare la produzione artistica, fotografica e grafica, realizzata durante la lunga carriera lavorativa, coronata di grandi successi e innovazioni, da Guido Vanzetti.
Una produzione poliedrica che spazia dalla fotografia di moda degli anni 60 fino ad arrivare alla creazione delle prime animazioni grafiche realizzate in Italia.
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Nato a Milano nel 1938, dopo un periodo trascorso a lavorare e studiare a New York, Guido Vanzetti torna a Roma alla fine degli anni ‘50 e si iscrive al corso di laurea in Fisica, per poi passare rapidamente alla fotografia, appassionandosi a tal punto da farla diventare il proprio lavoro.
Guido Vanzetti fotografo
All’inizio degli anni ’60 incomincia ad essere molto richiesto come fotografo di attrici e cantanti come Patty Pravo (allora Nicoletta Strambelli), Raffaella Carra’, Michelle Mercier, Claudia Mori, Rosanna Schiaffino, Sergio Endrigo, Luigi Tenco, Paola Pitagora e tanti altri.
Nello stesso periodo l’incontro con Mara Masciarelli, a quel tempo interessata allo studio di costumi e culture meno conosciute, e successivamente stilista, diventa l’occasione per entrare nel campo della moda e creare un vero punto di rottura dai canoni delle fotografie di moda dell’epoca.
Sono di quel periodo le foto della prima modella afroamericana, Donyale Luna, divenuta poi una famosa Top Model, realizzate per creatori di moda come Valentino, Rocco Barocco, Tiziani, Sanlorenzo, e pubblicate su Vogue, Harper’s Bazar, E’ Moda ed altri e di famose fotomodelle come Alberta Tiburzi, Ulla Bomser, Danka, Pupa, Randy, Penny Service, Maud. Contemporaneamente alla fotografia di moda e di nudo, Guido Vanzetti lavora nella pubblicità e nella fotografia industriale per IRI (Finmeccanica, Fincantieri, ecc) e Gruppo Stet (Telespazio, Sip, Italcable, Seat, Sirti ecc.).
Risale inoltre all’inizio degli anni ‘60 la sperimentazione con le foto solarizzate, con le quali realizza i manifesti in bianco e nero per il Festival dei Due Mondi di Spoleto.
Continua a sperimentare anche con le separazioni di toni, realizzando manifesti, copertine di dischi e riviste, foto di cantanti.
Sperimentazione per immagini e animazione
A metà degli anni 70, la sua insaziabile voglia di ricerca lo porta a realizzare per la Rank Xerox una gigantesca multivisione (27 schermi e 54 proiettori di diapositive controllati da 27 centraline), proiettata al Museo della Scienza e della Tecnica di Milano.
E’ di quel periodo l’invenzione delle cosiddette “foto a quadretti” ovvero immagini che venivano scomposte in camera oscura, attraverso un retino sfuocato di punti ed un diaframma quadrato, in tessere omogenee di mosaico, tanto da sembrare i pixel ottenuti oggi con un computer.
Poco dopo, all’inizio degli anni 80, ha inizio la passione di Vanzetti per l’informatica, o meglio, per il calcolatore elettronico, che a quei tempi era ancora un oggetto assolutamente estraneo alla nostra vita quotidiana.
Tanto che, dopo aver acquistato un computer in America, Vanzetti dovette imparare a programmare software per poterlo utilizzare utilizzando quindi il linguaggio “basic” e cominciando così la sua avventura con la computer grafica.
Un viaggio che porterà Vanzetti a realizzare i primi filmati in Italia completamente prodotti al computer come la sigla “Made in Fiat” per la Fiat e il film “Pixnocchio”, oltre 20 film in computer grafica per l’allora Comunità Europea (dalla seconda metà degli anni Ottanta) fino ai cartoni animati come “Sasà” e i “Fantanonni” dei primi anni Novanta.
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La mostra che celebra il genio e l’estro creativo di un grande visionario, nasce dal desiderio della moglie e compagna di lavoro, Ornella Folinea Vanzetti.
A cura di Riccardo Abbondanza, Anna Macaluso, Jacopo Tofani e Ornella Folinea Vanzetti.
ISFCI – Via degli Ausoni 1 – 3
secondo piano